Coperta la maggior parte delle zone carenti. Il direttore generale Luigi Fruscio: «I medici di famiglia sono il fulcro della sanità territoriale e di prossimità»

 Bari, 22 novembre 2025 – Sono 52 i medici di medicina generale che hanno accettato l’incarico sui 76 previsti all’interno del ruolo unico, assicurando la copertura della maggior parte delle zone carenti della ASL Bari. La convocazione per l’attribuzione degli incarichi ai medici di Medicina generale si è svolta ieri nella sede della Direzione generale della ASL all’interno dell’Auditorium Arcobaleno e ha segnato un momento importante di confronto tra l’azienda e i professionisti in ingresso.
In apertura è intervenuto il direttore generale Luigi Fruscio, che ha sottolineato il ruolo determinante della Medicina generale nel modello organizzativo aziendale: «I medici di Medicina generale sono i protagonisti dell’assistenza sanitaria territoriale. La loro presenza capillare rende possibile una Sanità che accompagna e che intercetta i bisogni prima che diventino emergenze. Ogni nuovo incarico avvicina i nostri servizi alle comunità e rafforza il patto di fiducia con i cittadini. Una alleanza a tre fra strutture Asl, medici di famiglia e cittadini».
Le operazioni di conferimento sono state coordinate dalla direttrice dell’Area Gestione Risorse Umane, Annamaria Quaranta, che, insieme ai funzionari della Unità operativa Personale Convenzionato ha curato lo scorrimento delle graduatorie e garantito la trasparenza dell’intera procedura. Un lavoro strutturato che rappresenta un tassello essenziale nella programmazione del personale e nella risposta ai bisogni dei distretti sanitari.
I medici assegnati entreranno in servizio nel ruolo unico, che integra le funzioni della Medicina generale e della Continuità assistenziale, operando nelle sedi territoriali, nei Presidi Territoriali Assistenziali e nelle AFT. Il loro contributo sarà centrale nel migliorare la presa in carico delle persone con patologie croniche, nel ridurre gli accessi impropri ai Pronto soccorso e nel favorire percorsi più fluidi e appropriati all’interno della rete sanitaria. In prospettiva, questo rafforzamento avrà un impatto positivo anche sulle liste d’attesa, sulla capacità di intercettare in modo precoce i bisogni di salute e sulla presa in carico delle persone.

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